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Ritratto d'artista

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foto estiva e con tamburelloDettava la moda: gli eleganti si vestivano come lui, le donne correvano a vederlo, le ragazze ritagliavano la sua fotografia dalle riviste, all'estero era l'italiano più noto.
 Ebbe sul costume il peso che avrà in seguito il principe di Galles. 
I suoi abiti, i suoi capelli, le sue scarpe, anche il suo vezzo di non farsi crescere barba e baffi (in realtà perchè non ne aveva in quantità adeguata) verrà poi imitato in tutto il mondo per essere "à la page". 
Le sue battute fulminanti correvano il paese, i giornali le riportavano e tutti ne ridevano, ammirandolo. 
Lo cercavano dovunque. Lo volevano nelle corti reali, nei salotti, nelle città più lontane. Gli piaceva la gente, viaggiare ritrovare italiani. 
Era l'uomo del giorno, il fenomeno.

Le passioni di Mascagni, oltre alla musica ovviamente, furono: il gioco dello scopone, il sigaro, il biliardo, il tamburello, la bicicletta e il collezionismo (quadri, orologi, pipe, penne, scatole per sigari, cravatte, gilet, bacchette per dirigere, strumenti musicali). 
Quella dello scopone era una vera e propria mania, "croce e delizia" per i famigliari, gli amici e i collaboratori costretti il più delle volte a doversi sottoporre a lunghe ed estenuanti partite, soprattutto notturne.

Non giocava a mai a soldi, viveva la partita come un rito da consumarsi nell'arco della notte. "È noto - ha raccontato il maestro Luigi Ricci, suo collaboratore per 30 anni - che il maestro poneva un impegno a vincere a tale gioco, quasi si trattasse di spuntarla su d'una risoluzione armonica e su d'una difficoltà contrappuntistica. Ciò nasceva dal fatto ch'egli era uno scoponista consumato ma non basta la bravura per vincere (e lui era veramente bravo) perché bisogna fare i conti con le carte e col compagno di gioco. Nessun compagno valeva per Mascagni e perciò nessuno voleva essergli compagno per evitare rimbrotti, commenti e talvolta urla da parte sua."

mascagni e il biliardoAnche la figlia Emy si trovò spesso al centro di episodi che testimoniano la veemenza del giocatore Mascagni: - "Per parte mia tremo ogni qualvolta babbo mi invita a giocare con lui e faccio patti molto chiari: la mia sopportazione giunge fino all'aggettivo idiota: in via eccezionale può anche arrivare al sostantivo bestia. Ma oltre questo limite non tollero proprio più niente. Una volta perché giocai un due invece di un tre, babbo mi gridò che ero indegna di essere sua figlia."

A ruota seguiva la passione per i sigari, toscani ovviamente; prima di ogni viaggio, verificava in maniera a dir poco ossessiva le scorte preparate. Non sopportava l'idea di rimanerne sprovvisto visto che la razione quotidiana era di circa trentasei mezzi toscani. In moltissime foto e in alcuni ritratti dipinti il maestro tiene saldamentetra le labbra i suoi amati sigari.

Giocava volentieri anche a biliardo (in ogni sua abitazione era d'obbligo), e appena poteva 
(soprattutto alla villa di Livorno) disputava giornalmente una partita a tamburello ( la figlia era sempre tra le sue vittime preferite).

Mascagni collezionista

"Che ne farà babbo di tutti quegli oggetti? - così la figlia Emy, nel suo libro "S'inginocchi la più piccina" del 1936 - racconta la mania del padre a collezionare le cose più diverse - Le sue penne preferite almeno dieci- dodici le tiene sulla scrivania e guai a spostarle o prenderle se ne accorge subito anche a distanza, babbo ha una memoria prodigiosa, specialmente acustica e visiva.

Che dire poi dei cerini e dei sigari, 
li conserva tutti nella sua camera non in un armadietto ma addirittura in un armadione. stipato di sigari, sigarette, cerini, fiammiferi. In questo armadio ci sono cassette apposta, con speciali sfiatatoi, per far seccare a giusto punto i sigari toscani; valige e valigette fabbricate espressamente per trasportare i più scelti sigari da una città all'altra; e un enorme avana, per esempio, della lunghezza di quaranta centimetri, oppure sigarette microscopiche di pochi millimetri.

mascagni e lautomobilePoi ha la collezione della carta monetata e degli assegni non più in circolazione; delle medaglie, delle pergamene antiche e moderne; delle bacchette da dirigere fra le quali, bellissima, quella che gli fu donata dalla Regina Vittoria: in ebano, incastonata di turchesi e rubini.

Fra tutte le collezioni, la più personale è quella delle pipe e dei bocchini. 
Si vedono bocchini enormi a foggia di serpenti, draghi e sirene.

È un collezionista nato. Le più originali sue collezioni sono quelle delle cravatte e dei bastoni, fra cui è il bastone di Gioacchino Rossini che gli fu regalato da Costantino Nigra. La più preziosa, è quella dei quadri.

La più varia quella delle ceramiche; la più ricca quella degli orologi; 
La più interessante, quella degli strumenti musicali fra cui rifulge la spinetta di Mozart che, sul coperchio porta incisa la firma di Gaspare Spontini.

La più divertente - continua Emy - è la collezione di lettere strane sia per il contenuto, sia per gli indirizzi. C'è una per esempio, con questa soprascritta: 
A Pietro Mascagni 
MONDO 
C'è un'altra, proveniente da S.Francisco di California, 
con questo originale indirizzo: 
Ai gentilissimi postini italiani perché trasmettano 
questa lettera al professore Pietro Mascagni, 
l'illustre compositore della 
Cavalleria Rusticana. ITALIA 
I postini italiani sono stati davvero gentilissimi, 
perché la lettera è giunta a destinazione."

 

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